FILOTEO ALBERINI, inventore del cinematografo

 

Filòteo o Filotèo?

Se lo chiedono Manfredi Beninati e Vincenzo Profeta di Radio ARTOM mentre ci guidano nella commemorazione di questo grande fregato dalla burocrazia italiana (dagli inizi del ‘900 forte elemento di continuità nella storia del Paese).

 Nato a Orte il 14 Marzo 1865, morto a Roma l’11 Aprile 1937, impiegato per vivere al catasto di Firenze, pare abbia effettivamente preceduto di un anno i mitici (o, secondo Manfredi, mitizzati) Lumière.

Qualcuno però ne dubita, sostiene che ‘sta storia degli Italiani sempre ‘na ‘nticchia prima degli altri ma poi andata male puzza un po’, ma comunque ormai è acqua passata.

Ascoltiamo dunque alla radio i due simpatici conduttori, ma bisogna uscire di qua e andare su you tube, non è un video e così… niente, si ascolta e poi proseguiamo:

 

Qualcuno meritoriamente si è occupato di Filoteo e ha fatto ricerche (Josè Pantieri, Filoteo Alberini. Pioniere del cinema italiano, MICS ed,1994 ; Giovanna Lombardi, Filoteo Alberini, l’inventore del cinema – Edizioni Arduino Sacco, 2008), scoprendo che al suo ‘kinetografo’, progettato e pronto un anno prima dell’invenzione dei fratelli Lumière, la burocrazia italiana concesse il brevetto con un anno di ritardo e così i Lumière, già ricchi e famosi per la vendita di milioni delle loro avveniristiche lastre fotografiche “etichetta blu”, proiettarono ‘L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat’ guadagnandosi primato e gloria eterna.

Il nostro Filoteo, allora molto giovane (e forse un po’ sprovveduto), sopravvisse degnamente al colpo. Le malelingue raccontano che i due fratellini francesi (a cui lui fiducioso si era rivolto andando fino a Lione a mostrare il frutto della sua invenzione) l’abbiano sfruttata per perfezionare la propria.

 

Sia quel che sia, e senza nulla togliere ai meriti di nessuno, siamo comunque grati al giovane Filoteo e al suo caparbio entusiasmo che lo portò ad aprire le prime sale cinematografiche a Firenze e poi a Roma, e la prima casa di produzione (dalla quale si è sviluppata Cinecittà) con il socio Dante Santoni, anch’egli nato ad Orte.

Il suo lungometraggio La presa di Roma del 1905 inaugura la storia del cinema italiano.Quello che segue è l’elenco delle sequenze originali del film, 250 metri di pellicola di cui restano quasi cinque minuti restaurati qualche anno fa. Grande perdita, la più dolorosa è la scena della bandiera bianca di Pio IX sulla cupola di San Pietro. In compenso sopravvive la breccia di Porta Pia, con tanto di piume dei bersaglieri, in tutta la sua grande bellezza.

  1. La battaglia di Ponte Milvio
  2. Il rifiuto alla resa da parte del generale pontificio Hermann Kanzler
  3. L’arrivo dei bersaglieri
  4. La breccia di Porta Pia
  5. L’entrata dei Bersaglieri nell’Urbe
  6. La resa di Pio IX con l’esposizione della bandiera bianca sulla basilica di San Pietro
  7. I festeggiamenti delle truppe italiane.

Buona visione, allora!

 

 

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