SHOAH parte terza

Grabów nad Pilic

E’ un comune rurale polacco nel distretto di Kozienice, nel Voivodato di Masovia. Gli zoccoli di un cavallo ritmano il passo sull’acciottolato della strada che taglia il paese, bambini giocano, vecchi seduti sulle panchine guardano, una grassa faccia contadina sbircia con gli occhiali sul naso dai vetri coperti da tendine di pizzo bianco, un gallo canta.Tutto è tranquillo, come sempre. E’ il momento delle case dai grandi tetti rossi spioventi, muri verniciati di bianco e marrone a larghe pennellate, porte e finestre di legno antico, scolpito con gusto paesano, accogliente, allora proprietà di Ebrei. E’ anche il momento del coro, le comari davanti alle porte di casa, curiose, ciarliere, un vecchio che sa l’ebraico (da bambino giocava con bambini Ebrei) l’uomo del mulino col berretto da lavoro e la faccia butterata e molliccia, l’altro dai denti guasti e la risatina chioccia.

Lanzmann si sposta qua e là, dice a Barbara, la seconda interprete, di chiedere degli Ebrei , se erano molti una volta, se abitavano in queste case. Singolare viaggio nella memoria, questo muoversi senza fretta, determinato a sapere, incalzante, domande sobrie, Lanzmann non dà tregua, ascolta in silenzio, anche la parola più insignificante è raccolta e messa in archivio. Dice all’interprete cosa chiedere, fa parlare, guarda, non dice nulla di troppo o di troppo poco, e le domande sono quasi sempre le stesse, dirette come siluri, e scoprono la faccia vera delle cose. Gli Ebrei non ci sono più da quarant’anni, le case, tutte, erano  case loro, c’è anche una Sinagoga da cui stanno caricando e scaricando roba, adesso è un deposito di mobili.

E i Polacchi dove abitavano?

Nei cortili, dove c’è il WC.

E questi due abitano qui da quando?

Quindici anni.

E prima dove abitavano?

Abitavano appunto in un cortile.

Sono diventati ricchi da allora?

E come mai sono diventati ricchi?

Hanno lavorato

Si ricordano degli Ebrei di Grabów?

Sì, radunavano gli Ebrei su quella piazza e prendevano il loro oro. Gli Ebrei avevano dell’ oro e pure dei bellisimi candelabri….

Loro, i Polacchi, lo sapevano che gli Ebrei sarebbero stati uccisi?

Sì, lo sapevano, ma anche gli Ebrei lo sapevano.

Ma  gli Ebrei hanno tentato di fare qualcosa, di ribellarsi, di fuggire?

I giovani, sì, i giovani tentano sempre l’impossibile. Sono stati uccisi ancora più selvaggiamente.E i bambini? come quelli che giocano laggiù? I bambini… presi per le gambe e gettati sui camion. Gli Ebrei una volta riempivano il paese, erano sarti,negozianti, conciatori di pelli… perciò puzzavano, le pelli puzzano. Non erano belli, avevano la barba e quei riccioli strani ai lati delle orecchie (n.d.r. sono i cernecchi, ma la signora li chiama payès), e – puzzavano, oh! se puzzavano– ridacchia il polacco dalla voce chioccia e i denti guasti. L’uomo che lavora al mulino dice che ha visto tutto, era uno spettacolo triste, certo… non si poteva guardarlo con occhi allegri.

Però … come sapete prima della guerra tutta l’industria era nelle mani degli Ebrei e dei Tedeschi…per i Polacchi gli Ebrei… ehm… non erano molto simpatici, e soprattutto erano disonesti…

 Perché dice che gli Ebrei erano disonesti?

 Sfruttavano i Polacchi.

 Come li sfruttavano?

 Imponevano i loro prezzi.

 Cosa pensa del fatto che li hanno gasati nei camion?

 Non me ne rallegro. Se gli Ebrei se ne fossero andati spontaneamente in Israele ce ne saremmo rallegrati, ma poiché li hanno uccisi è stato molto spiacevole.

Già, molto spiacevole … commenta Lanzmann

La signora di fronte ha i figli che hanno studiato, sono i più istruiti del paese, abita in una bella casa, era di un Ebreo, non ricorda subito il nome.

Barbara, chiedi se l’uomo rimpiange gli Ebrei – riprende Lanzmann

Sì, li rimpiange, – traduce l’interprete – c’erano donne bellissime. Dice che quando si era giovani era una bella cosa.

E questo è il punto di vista maschile sulla questione. Quello femminile è affidato alle comari del paesino che poco prima si erano diffuse sullo stesso argomento, il ricordo delle bellissime donne ebree è rimasto indelebile nei loro cuori.

Ai polacchi piaceva far l’amore con le donne ebree. Erano belle.

Perché erano così belle?

Perché non facevano niente, pensavano solo ad essere belle, invece le polacche lavoravano.

Perché non facevano niente?

Perché erano ricche

Fra quelle signore spunta, non si sa da chi, la parola “capitale”. Lanzmann l’afferra al volo:

Ho sentito la parola “capitale”

Esse avevano… insomma il capitale era nelle mani degli Ebrei

 Ah sì? ( ma questo non l’hai tradotto –rivolto a Barbara – ripeti la domanda alla signora)

Dunque il capitale era nelle mani degli Ebrei?

Tutta la Polonia era nelle mani degli Ebrei

La signora Michelsohn è una donna molto sensibile

E quegli Ebrei incatenati (n.d.r. i Sonderkommando, quelli che non venivano uccisi subito) passavano per il paese?

E potevate parlargli?

No, nessuno osava

Nessuno osava?

C’erano delle guardie, e ad ogni modo si preferiva non averci niente a che fare, non le pare? Rovina i nervi vedere queste cose tutti i giorni. E’ troppo costringere tutto un villaggio ad assistere tutti i giorni a questo strazio.E quelle grida, è terribile, deprimente! e giorno dopo giorno lo stesso spettacolo… dapprima credevano che li avrebbero spogliati, ma dopo capivano e le grida divenivano sempre più folli, delle grida terrificanti, d’angoscia.

Quanti ne hanno sterminati, laggiù?

Oh, una cifra col quattro, 40.000, 400.000

Quattrocentomila

Ah, sì, ero sicura del quattro.Triste, triste, triste!

Torna Simon, il ragazzino che cantava, foto di gruppo davanti alla chiesa di Chelmno, tutti contenti di rivederlo, e chi poteva dimenticare quello scricciolo magro magro che cantava e cantava con le catene ai piedi

Quando i soldati sfilano le ragazze aprono le loro porte e le finestre

Era pronto per la bara, si diceva, così magro com’era.Dissero al guardiano, – lascialo, rimandalo dai genitori-.Quello alzò gli occhi al cielo e disse sì, presto ci andrà.Era un bambino che aveva visto solo la morte, da che ricordava, e allora gli sembrava normale, che dovesse essere così, che il mondo fosse così, e lui pensava che, se non moriva, voleva avere cinque pagnotte di pane per essere felice, e poi pensava che se non moriva sarebbe rimasto solo lui al mondo, e lo pensava e basta, come si pensa una cosa qualsiasi. E cantava ritornelli prussiani. Simon ora ha 47 anni, e quegli occhi.

I camion da gas

Il capitolo volge al termine, si fa il punto su quei camion per gasare gli Ebrei, un mezzo iniziale, da pionieri, ben presto sostituito da comode camere con crematorio annesso.

E infatti dei camion si parla poco in giro. Un grosso problema. Intanto la velocità di percorrenza dei pochi km fino al bosco dov’erano le fosse. Bisognava regolare alla perfezione i tempi, altrimenti poteva capitare che arrivassero troppo presto e qualcuno non fosse ancora morto, ed era fastidioso, quello scendeva, anzi, stramazzava giù stordito e magari si metteva a correre o a strisciare e bisognava abbatterlo … come quella volta che un camion sbandò in curva, e i portelloni si aprirono, rotolarono giù come pacchi. Strisciavano. Presi a fucilate e rimessi dentro uno a uno.

 

Geheime Reichssage -Affari segreti del Reich

Berlino 5 giugno 1942

Modifiche da apportare ai veicoli speciali attualmente in servizio a Kulmhof, Chelmno, e a quelli in costruzione…

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Quanto ai dieci veicoli nuovi ordinati alla Sauer  dovranno, nella misura del possibile, essere allestiti con tutte le innovazioni e modifiche dettate dalla pratica e dall’esperienza.

Sottoposto alla decisione del Gruppenleiter II D

Obersturmbannfürher SS Walter Rauff

F.to

Just

SHOAH di Claude Lanzmann

parte prima

parte seconda 

parte terza

parte quarta

parte quinta

parte sesta

 esodo

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