Cronaca di Anna Magdalena Bach di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet

Anna Magdalena Wülken, cantante alla corte di Anhalt-Cothen dove Johann Sebastian Bach era direttore d’orchestra da camera, è la voce fuori campo che legge il diario del suo lungo matrimonio con il più grande musicista di tutti i tempi.

Bach la sposò nel 1720, pochi mesi dopo la morte della prima moglie.

Tredici figli e trentacinque anni di vita in comune fino alla morte, avvenuta a Lipsia nel 1750, sono raccontati in un film da “ascoltare con gli occhi”.

The Little Chronicle of Magdalena Bach, un apocrifo pubblicato nel 1933, fornisce solo lo spunto per il titolo, mentre la cura filologica nella ricostruzione, attraverso documenti originali, appunti, lettere e promemoria, è ciò che contraddistingue questa come tutte le opere della coppia Straub-Huillet.

 Gustav Leonhard, il più grande clavicembalista mondiale, fornisce la sua figura alta e ascetica al protagonista, già operando in questa scelta quel modo inconfondibile dell’uso straubiano dell’attore, che lavora fianco a fianco col regista e s’immerge nei testi fino ad esserne posseduto.

Il film stesso diventa a questo punto anche documento sull’attore, e dunque solo uno dei più grandi interpreti bachiani poteva rivestire quel ruolo nonostante la diversità dell’aspetto fisico. Bach infatti era tutt’altro che alto e sottile, basti vedere la sua statua fuori della St.Thomaskirche a Lipsia, dove ancora viene suonato l’organo che gli fu più caro.

Quello che rende questo film un’esperienza unica è la capacità di fare della musica la sostanza stessa dell’opera, non un suo complemento formale.

Qui si assiste, come disse Moravia, ad “una personificazione dello spirito della musica di Bach”.

L’inquadratura fissa è prevalente, si “ascolta” l’immagine che consegna ai nostri occhi gli strumenti originali, quelli conservati con tanta cura nell’Auditorium della piccola e modesta casa dei Bach ad Eisleben, in Turingia.La storia privata di Bach è raccontata attraverso la musica, ed è indubitabilmente la sua storia vera.

La camera fissa che riprende i musicisti in lunghe sequenze la registra senza costruire documentari o manifestare intenti didascalici.

Il film è fatto di quella musica e ne assume il linguaggio, la precisione matematica e la leggerezza ariosa, la perfezione geometrica e la carica eversiva.Il ritratto di Bach ne esce a tutto tondo, un uomo libero per cui la musica non ha confini ideologici, politici,religiosi e geografici.

Nella concezione straubiana del fare cinema, rappresentare la musica e farne la trama del racconto significa ordire un tracciato in cui si annulla la mediazione e si riscopre la durata, cioè quello spazio sospeso in cui si recupera il ritmo giusto fra i gesti quotidiani e i grandi eventi della storia e il tempo del cinema riesce ad essere quello stesso della vita.

L’esperienza maturata su Bach tornerà con i due film su Schönberg che apriranno ancora possibilità al raccontare con le immagini, per riuscire a “pensarsi oltre sè stesso”.

Chronik der Anna Magdalena Bach – Germania, 1967, b/n, durata 94’

di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet

Gustav Leonhardt [Johann Sebastian Bach], Christiane Lang-Drewanz [Anna Magdalena Bach] Paolo Carlini [Dr. Hölzel], Ernst Castelli [Steger], Hans-Peter Boye [Born], Joachim Wolf [rettore], Rainer Kirchner [soprintendente], Eckart Brüntjen [Kittler], Walter Peters [Krause], Kathrien Leonhardt [Catharina Dorothea Bach], Anja Fährmann [Regina Susanna Bach], Katja Drewanz [Christiana Sophia Henrietta Bach]
Bob van Asperen [Johann Elias Bach], Andreas Pangritz [Wilhelm Friedemann Bach], Bernd Weikl [cantante, BWV 205], Wolfgang Schöne [cantante, BWV 82], Karl-Heinz Lampe [cantante, BWV 42], Christa Degler [voce di Anna Magdalena Bach per BWV 244a], Karlheinz Klein [basso nel duetto BWV 140]
– Orchestra: Concentus Musicus, Ensemble für Alte Musik, Vienna; direttore Nikolaus Harnoncourt [orchestra di corte di Cöthen, con Nikolaus Harnoncourt nel ruolo del Principe Leopold di Anhalt-Cöthen]. Konzertgruppe der Schola Cantorum Basiliensis [Basel] diretto da August Wenzinger
Coro: Knabenchor, Hannover, diretto da Heinz Hennig

MUSICA di J. S. BACH: Brandenburg Concerto No. 5, BWV 1050, primo movimento (allegro 1)(1720–1721)

• Little Clavier Book for Wilhelm Friedemann Bach, BWV 128, Prelude no. 6,  1720

• Little Clavier Book for Anna Magdalena Bach 1722, BWV 812, French Suite No. 1 in D minor, Minuet II

• Sonata No. 2 in D major for Viola da Gamba and Harpsichord, BWV 1028, adagio, ca. 1720

• Organ Sonata No. 2 in C minor, BWV 526, largo, organ, 1727 • Magnificat in D major, BWV 243, n. 11 e n. 12  (“Sicut locutus est” and Gloria), 1728–1731

• Little Clavier Book for A.M.B., BWV 830, tempo di gavotta della partita n.. 6 in E minor, 1725

• Cantata BWV 205, “Der zufriedengestellte Aeolus,” recitativo per basso (“Ja! ja! Die Stunden sind nunmehro nah”) and aria (“Wie will ich lustig lachen”), 1725

• Cantata BWV 198 (Funeral Ode), coro finales, 1727

• Cantata BWV 244a (musica per il funerale del Principe Leopold), aria “Mit Freuden sei die Welt verlassen,”  1729

• St. Matthew’s Passion, BWV 244, coro d’apertura, 1727

• Cantata BWV 42, “Am Abend aber des selbigen Sabbats,” Sinfonia  e Recitativo,1725

• Preludio e Fuga in B minor, BWV 544, 1727–1731

• Messa in B minor, BWV 232, primo Kyrie eleison,  1733

• Cantata BWV 215, primo coro

• Ascensione Oratorio, BWV 11, seconda  parte del coro finale, 1735

•  “Kyrie, Gott heiliger Geist,” BWV 671, 1739

•   Concerto Italiano, BWV 971, andante, 1735

• Cantata BWV 140, 1731

• Goldberg Variations, BWV 988, 25° variazione, 1741–1742

• Cantata BWV 82, “Ich habe genug,”  recitativo e aria finale, 1727

• L’Offerta Musicale, BWV 1079, 1747

• Arte della Fuga, BWV 1080, Contrappunto XIX, 1750

• Preludi Corali, “Vor deinen Thron tret’ ich,” BWV 668,prima parte, 750.

MUSICA di LEO LEONIUS: Conventional Sunday motet dal “Florilegium Portense” di Erhard Bodenschatz.

Testo:Carl Philipp Emanuel Bach e J.F. Agricola, Necrologio (1754), lettere e memorie di Johann Sebastian Bach e altri documenti dell’epoca.

Versione italiana : dialoghi sottotitolati da Adriano Aprà, lettura del commento di Rita Ehrhardt

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