SACCO E VANZETTI di Giuliano Montaldo

Father, yes, I am a prisoner

Fear not to relay my crime

The crime is loving the forsaken

Only silence is shame

Ricordati figlio mio, la felicità dei giochi non tenerla tutta per te.”

Furono le ultime parole di Nicola Sacco, scritte al figlio prima di essere assassinato dallo Stato Americano con Bartolomeo Vanzetti perché anarchici, italiani, immigrati, pezzenti.

L’accusa era di rapina a mano armata e omicidio per aver ucciso un contabile e la guardia di un calzaturificio. A nulla valsero testimonianze a favore, prove lampanti d’innocenza, mobilitazione mondiale di masse, governi, Papa e perfino Mussolini.

Vinsero razzismo, pregiudizio, connessione fra poteri forti, paura isterica del “pericolo rosso” che da quelle parti, come onde sismiche sempre in fibrillazione, tornano a colpire a intervalli regolari galvanizzando le masse pronte a sfilare con cartelli.

Sacco e Vanzetti, un ciabattino e un pescivendolo, arrivati dalla miseria italica in cerca di un mondo migliore, ne avevano trovato uno anche peggiore ed erano diventati anarchici per sete di giustizia, perché la povertà della loro gente li indignava, perché odiavano la violenza. Ma non avevano mai sparato un colpo e avevano deciso di restituire quelle due pistole perché non sapevano che farsene, la loro idea di mondo era altra.

Nella notte del 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown presso Dedham, nel Massachussets, una scarica di corrente in gradazione crescente fra i 500 e i 2000 volt fece il suo corso mentre le piazze di tutto il mondo gridavano “Vergogna!”.

Giustizia fu fatta “mediante passaggio di corrente elettrica attraverso i vostri corpi ”, come sentenziò il giudice Webster Thayer con un realismo che si potrebbe definire ridicolo se non fosse tragico, e Sacco e Vanzetti divennero i nuovi martiri di un tempo senza Dio.

Nel 1971 Giuliano Montaldo girò un film, Sacco e Vanzetti, con Gian Maria Volonté nel ruolo di Vanzetti e Riccardo Cucciolla, francese di origini pugliesi che per questa parte vinse un premio a Cannes nel ruolo di Sacco.

Oggi il film torna alla Festa del Cinema di Roma, restaurato, sempre attuale, rigoroso, appassionato e bellissimo.

I nomi dei due poveri immigrati fanno parte della memoria collettiva, quarant’anni fa Dukakis, governatore del Massachusets, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e ne riabilitò la memoria, ma come spesso accade il rischio della rimozione o del ricordo slabbrato è sempre all’opera in tempi come questi di frettolosi usa e getta.

E dunque, a novanta anni dall’esecuzione di Nicola e Bart, torniamo alla ricostruzione attenta di Montaldo, tre anni di lavoro con due grandi attori e uno staff memorabile, difficoltà di finanziamento che imposero una co-produzione con la Francia e una ballata, Here’s to you Nicola and Bart cantata da Joan Baez e composta da Ennio Morricone che tutti abbiamo cantato, o anche soltanto fischiettato.

Cosa dire quasi un secolo dopo, ricordando e rivivendo tutto questo? Come non rattrappire scorrendo i noti eventi che negli ultimi novanta anni hanno dimostrato ancora una volta che il sangue dei martiri sarà sempre versato invano?

Forse non resta che ripensare a Kafka e al suo signor Rotpeter, la scimmia diventata uomo che di giorno fa dotte relazioni all’Accademia sulla sua precedente vita di scimmia, ma quando torna a casa la sera e gioca con il suo scimpanzè vede nei suoi occhi “ la follia dell’animale addestrato e confuso” e non riesce a sopportarla, è ancora e sempre lui, nonostante la gran fatica per uscire dalla gabbia “accompagnato da uomini eccellenti, da consigli, consensi e musica d’orchestra”.

Here’s to you Nicholas and Bart
Rest forever here in our hearts
The last and final moment is yours
That agony is your triumph!

Here’s to you Nicholas and Bart
Rest forever here in our hearts
The last and final moment is yours
That agony is your triumph!

Here’s to you Nicholas and Bart
Rest forever here in our hearts
The last and final moment is yours
That agony is your triumph!

Sacco e Vanzetti

Italia Francia durata 111′

regia di Giuliano Montaldo

con Gian Maria Volonté, Riccardo Cucciolla, Rosanna Fratello, Cyril Cusack

_____________________

Le immagini presenti nell’articolo appartengono ai rispettivi proprietari e sono utilizzate al solo scopo di corredare il testo.

Potrebbero interessarti anche...